Nome: Erik Magnus Lehnsherr, Max Eisenhardt
Alias: Magneto, Magnus, Signore del Magnetismo, Erik il Rosso, Re Bianco, Re Grigio, Prigioniero n.214782, Michael Xavier
Poteri: controllo dei campi elettromagnetici che, fra le altre cose, gli permette di volare.
Gadget:
- Elmo costruito per impedire le intrusioni telepatiche nella sua mente (inizialmente per estromettere Xavier)
Team: Confraternita dei Mutanti Malvagi, X-Men, Accoliti, Nuovi Mutanti, Club Infernale, Consiglio Silente
Famiglia: Magda (ex moglie, deceduta), Anya (figlia con Magda, deceduta), Lorna “Polaris” Dane (figlia con la sorella adottiva di Mrs.Dane), Wanda “Scarlet Witch” Maximoff (“figlia adottiva”), Pietro “Quicksilver” Maximoff (“figlio adottivo”)
1 app.: Settembre 1963 – X-Men n.1
1 app. Italia: Capitan America n.1 (ed.Corno)
Autori: Stan Lee, Jack Kirby
Curiosità: nelle sue prime apparizioni Magneto possedeva dei mai ben chiariti poteri telepatici, o comunque una sorta di utilizzo del suo controllo sul magnetismo, che gli permette la proiezione astrale della sua coscienza, con cui fra l’altro fu in grado di rintracciare Namor. Un dettaglio ingrandito di un primo piano di Magneto tratto da X-Men n.1, disegnato da Jack Kirby, è stata la base di partenza, combinata poi con una vignetta di Bruno Premiani, tratta da My Greatest Adventure n.84 (1963) – DCComics, dell’opera di Roy Lichtenstein del 1963 intitolata Image Duplicator.
Le sue origini come prigioniero ebreo di Auschwitz vengono raccontate da Chris Claremont a partire da Uncanny X-Men n.150 (1981). Il suo tatuaggio identificativo ad Auschwitz era originariamente 214782, visto in Uncanny X-Men n.161: questo però era un numero troppo alto per essere stato tra il primo gruppo di prigionieri del campo di sterminio, ed è stato quindi modificato in Excalibur (Vol. 3) n.2 a 24005, per poi tornare nuovamente 214782 in X-Men: Black – Magneto n.1. Viene citato da Paul McCartney nel titolo della canzone“Magneto and Titanium Man” dell’album “Venus and Mars” dei Wings del 1975. Viene citato anche nella canzone “Comic Book Heroes” dei Tearjerkers, inserita nella compilation del 1980 “Thru’ the Back Door”, e in “Magneto”, inserita nell’album Lights del 2006 della band post-hardcore Brigade.
Storia:
Max Eisenhardt è nato e cresciuto a Norimberga in Germania da una famiglia ebrea benestante. Mentre frequentava una scuola locale fu attratto da una giovane ragazza Rom di nome Magda, figlia della donna delle pulizie: cercando di attirare la sua attenzione creò collane ed eccellse negli eventi sportivi.
Un giorno, mentre tornava da scuola, Max incontrò una manifestazione nazista e trovò suo zio Erich picchiato e con indosso un cartello che diceva che aveva svergognato una donna tedesca. Non molto tempo dopo, a un evento scolastico, Max vinse una gara di giavellotto, ma il giorno successivo fu accusato di barare dato che, per l’ideologia nazista che stava sviluppandosi, un ragazzo ebreo non avrebbe potuto superare i suoi compagni di classe: gli venne detto di ripetere il lancio ma, dopo aver vinto una seconda volta, fu nuovamente accusato di barare, espulso e picchiato dagli altri bambini.
Accompagnò poi suo padre Jakob per vedere il maggiore Scharf, a cui aveva salvato nella Prima Guerra Mondiale, che però venne picchiato da una squadra Nazisti per aver creato problemi nell’ufficio di Scharf e per aver resistito all’arresto. Dopo ore di pestaggi, il maggiore Scharf buttò Jakob fuori dal suo ufficio, affermando che lo avrebbero ucciso.
Dopo la Notte dei Cristalli decisero di fuggire a Varsavia, in Polonia, dove la vita nel ghetto trasformò Max in un contrabbandiere di cibo e provviste. Quando i nazisti iniziarono a deportare gli abitanti del ghetto nel campo di sterminio di Treblinka nel luglio 1942, Max e la sua famiglia fuggirono da Varsavia, ma, durante il viaggio verso il loro nascondiglio, furono catturati dai soldati nazisti. Mentre stavano per essere giustiziati, Jakob salvò la vita di Max spingendolo fuori dalla linea di tiro senza che nessuno se ne accorgesse.
Olocausto
Max venne comunque trovato, trascorse la sua prima adolescenza imprigionato al Vernichtungslager (campo di sterminio) ad Auschwitz, Polonia. Nel 1944, Max fu testimone di SInistro e del genetista Josef Mengele, operante ad Auschwitz. Max non si fidava di lui e, di conseguenza, divenne un Sonderkommando per evitare la selezione. Ripulendo le fornaci dei crematori, scoprì i corpi dei suoi amici che erano stati raccolti e trasformati in mostri.
Come unico membro della sua famiglia a sopravvivere all’Olocausto, Max apprese in prima persona quanto brutalmente gli esseri umani potevano trattare coloro che consideravano diversi. Max non era in grado di accedere ai suoi poteri mutanti durante la pubertà, come la maggior parte, a causa di un attacco di epatite dovuto al lavoro nel campo. Mentre era ad Auschwitz, Max si riunì con Magda e continuò a contrabbandarle cibo e provviste. Max salvò la ragazza dalle camere a gas e poi dall’esecuzione; quando il Sonderkommando si ribellò, i due fuggirono insieme. Per diversi anni Max e Magda vissero in un villaggio di montagna dei Carpazi e alla fine si sposarono. Ebbero una figlia, Anya.
Erik Magnus Lehnsherr
Max, a questo punto, cercò un falsario di nome Georg Odekirk, che avrebbe dovuto essere tra i migliori, e gli chiese di creare una nuova identità per lui. Odekirk inventò l’esistenza di “Erik Lehnsherr, lo zingaro Sinti”, in modo che Max potesse vivere più facilmente tra la stessa gente di Magda. Max aggiunse “Magnus” come secondo nome e, sebbene molti sapessero della sua storia di prigioniero ebreo, nessuno sapeva della sua vita come Max Eisenhardt. Non soddisfatto della vita semplice di un villaggio di montagna, Erik si trasferì con la sua famiglia nell’allora città Sovietica di Vinnitsa, in modo da poter migliorare se stesso.
Nel loro primissimo giorno in città, Magnus usò consapevolmente i suoi poteri per la prima volta. Scagliò magneticamente un piede di porco contro il suo capo che lo tradiva della sua paga. Quando tornò alla locanda dove alloggiavano insieme a Magda ed Anya, Erik vide che era in fiamme e sua figlia era intrappolata ai piani superiori. Cercò di usare i suoi nuovi poteri per salvare sua figlia, ma il suo capo aveva chiamato il KGB che picchiò Magnus e lo tenne fermo, impedendogli di salvare Anya.
La bambina cadde, bruciandosi a morte, davanti a suo padre. Magnus quindi usò i suoi poteri per distruggere gli uomini che lo tenevano fermo, la folla che osservava e una vasta sezione della città di Vinnitsa per vendetta. Terrorizzata dai poteri del marito e sopraffatta dalla tragedia, Magda fuggì, inconsapevolmente incinta di due gemelli. Mentre Magnus cercava di seppellire sua figlia, altri soldati arrivarono dopo aver sentito quello che aveva fatto e lo attaccarono. Dopo essere stato colpito alla testa, Magnus costrinse i soldati a puntare su se stessi le proprie pistole. Alla fine Magnus si recò ad Haifa, Israele, forse sotto le spoglie di “Erik Magnus”.
Lavorò lì come infermiere volontario in un ospedale psichiatrico per vittime dell’Olocausto. Fu lì che Erik incontrò per la prima volta e divenne amico di Charles Xavier. Magnus e Xavier discutevano spesso l’argomento della convivenza dei mutanti con il resto dell’umanità, sebbene nessuno dei due rivelasse all’altro che erano mutanti. Dopo che i due uomini unirono le forze per salvare la loro amica, Gabrielle Haller, dal Barone von Strucker e i suoi agenti Hydra, si rivelarono i loro poteri, e Magnus prese l’oro nazista dell’Hydra e partì per posti sconosciuti, realizzando che le sue opinioni e quelle di Xavier erano incompatibili.
Guerra mutante
Per un po’ di tempo, Magnus tentò di rimanere sulla via della rettitudine usando i suoi poteri per aiutare a rintracciare i criminali di guerra nazisti. Tuttavia, mentre lavorava per una delle agenzie di intelligence occidentali, molto probabilmente la CIA, il SIS britannico, o MI6, faceva il doppio gioco per il Mossad, i servizi segreti israeliani, e, invece di affidare i nazisti al suo governo di riferimento, dopo averli trovati, li stava consegnando all’Israele per processarli. Sembra che il suo supervisore sapesse dello status di Magnus come doppio agente, e gli permise di dare i criminali di guerra nazisti all’Israele, purché fossero nazisti che l’URSS aveva scelto.
Quando Magnus catturò e tentò di consegnare il nazista Hans Richter all’Israele, gli agenti dell’agenzia di intelligence occidentale senza nome decisero di porre fine alle sue attività. Uccisero Isabelle, la ragazza di Magnus di quel periodo, proprio davanti ai suoi occhi. In preda alla rabbia, Magnus uccise il suo supervisore e giurò che da quel momento in poi sarebbe stato chiamato “Magneto”.
Magneto iniziò quindi a pianificare la sua campagna contro la razza umana: si ritrovò a Brooklyn, New York, con l’alias di Michael Xavier, dove apprese che i mutanti si stavano radunando e nascondendo agli umani in bella vista. Magnus chiese a Cassandra Michaels di creare la sua prima uniforme, affermando che con tutti gli eroi e i cattivi dai costumi colorati che camminavano sulla Terra, era imperativo che facesse lo stesso per fare una dichiarazione. Dopo aver accompagnato Cassandra ad un appuntamento, furono attaccati da un mostro sotterraneo, e Magnus ebbe l’idea di diventare un eroe, ma dopo aver sentito Cassandra che era ingrata, si rese contoche il suo cuore giaceva altrove.
Anni dopo, Magneto riemerse in costume e con il classico elmo, progettato per proteggerlo dalla telepatia. Era determinato a conquistare la razza umana e a prevenire l’oppressione dei mutanti, autoproclamandosi salvatore del genere mutante. Creò anche una stazione spaziale orbitale, Asteroide M, da usare come base, e iniziò ad assemblare la sua originale Confraternita dei Mutanti Malvagi. Una delle sue prime reclute, Astra, era semplicemente infatuata di Magneto e si preoccupava meno della causa mutante, ma lasciò il gruppo in circostanze misteriose prima che rendesse il suo primo pubblico aspetto.
Avendo bisogno di mutanti per la guerra imminente, Magnus reclutò due gemelli nella Confraternita, Wanda “Scarlet Witch” e Pietro “Quicksilver” dopo averli salvati da una folla di umani che volevano linciarli per il potere di lei. Pietro rimase nella Confraternita per rimanere al fianco di sua sorella Wanda per proteggerla, la quale rimase al servizio di Magneto sentendosi in debito con lui per averle salvato la vita, pur non essendo d’accordo con le sue azioni. Tempo dopo Magneto scoprì che avrebbero potuto addirittura essere i suoi figli.
Lo status psicotico di Magneto in questo periodo, che lo portava a terribili azioni terroristiche e a uccidere indiscriminatamente gli umani, era dovuto ad un abuso dei suoi poteri: nell’anniversario della sua liberazione dal campo di sterminio di Vernichtungslager, Charles Xavier, si incontrò con Magneto ad Auschwitz. Il Professor Xavier gli rimproverò le sue azioni terroristiche, facendogli notare che non erano diverse da quelle che i nazisti perpetravano durante la guerra.
La Confraternita dei Mutanti Malvagi
La First Class degli X-Men, il primo gruppo di alunni di Charles Xavier, sventò il primo atto di terrorismo genetico di Magneto nella sua guerra con l’umanità, la conquista della base missilistica di Cape Citadel. Quando si scontrarono successivamente, Magneto rovesciò il governo della Repubblica di Santo Marco, ergendosi come suo dittatore. Dopo che gli X-Men liberarono Santo Marco, Magneto rapì Angelo, e gli X-Men lo seguirono sull’Asteroide M. L’asteroide fu distrutto nella battaglia con gli X-Men, quando Scarlet Witch sabotò il piano progettato per uccidere gli X-Men.
Successivamente, mentre la Confraternita combatteva contro gli X-Men alle Hammer Industries, Magneto e le sue truppe si ritirarono dalla battaglia dopo l’arrivo di una Sentinella. In questo periodo, gli Evoluzionari cercarono l’aiuto di Magneto e della sua Confraternita, vedendo in Magneto il leader di tutti i mutanti: i suoi seguaci rapirono Emma Frost, ed Erik la portò alla Scuola per Giovani Dotati di Xavier per usare Cerebro. Bestia creò un dispositivo che bloccava il loro accesso ai raggi cosmici e uccise accidentalmente due degli evoluzionari. Quando Ciclope giurò di proteggere il genere mutante, l’unico evoluzionario rimasto se ne andò, ma prima cancellò il ricordo della loro presenza dalle menti degli X-Men e della Confraternita.
Magneto tentò quindi di reclutare sia il dio del tuono, Thor, che il re di Atlantide, Namor, nella sua Confraternita, ma entrambi rifiutarono. Mentre cercava di convincere Namor, Magneto requisì il suo esercito di Atlantidei e attaccò, ma fu sconfitto da Namor e dai Fantastici Quattro. Blob fu il prossimo candidato per il reclutamento, ma alla fine rifiutò di aderirvi, dopo aver visto il modo in cui Magneto maltrattava i suoi seguaci.
Magneto combatté gli Inumani mentre tentava di usare Freccia Nera nell’assalto a una struttura di ricerca governativa che stava sviluppando una nuova fonte di energia cosmica, ma quest’ultimo finse di soccombere al dispositivo di controllo mentale di Magneto e la famiglia reale inumana infine lo sconfisse. Durante un incontro con lo Straniero, Magneto e Toad furono catturati e portati nel mondo natale alieno dello Straniero per essere sottoposti a studio. Quicksilver e Scarlet Witch abbandonarono la Confraternita dei Mutanti Malvagi e si unirono alla nuova formazione degli Avengers, guidata da Captain America.
Magneto fuggì dal pianeta da solo, lasciandosi alle spalle Toad, ma venne poi nuovamente catturato dallo Straniero, che era stato avvertito dal Professor X: venne poi fatto tornare accidentalmente sulla Terra da Dane Whitman, e tentò di costringere Scarlet Witch e Quicksilver a tornare nella sua Confraternita. Si recò con i gemelli all’Edificio delle Nazioni Unite, dove chiese che i mutanti ricevessero una loro nazione. Quicksilver riuscì a inviare una chiamata di soccorso agli Avengers, che si unirono agli X-Men per sconfiggerlo. Quando la sua base sull’isola fu distrutta, Magneto venne gettato giù dall’elicottero da Toad, stanco dei continui abusi che il suo capo gli riservava. Magneto riuscì a sopravvivere all’annegamento usando i suoi poteri magnetici per scavare un tunnel nella Terra. Magneto si ritirò nella Terra Selvaggia e modificò geneticamente i nativi del luogo, dando vita ai Mutati della Terra Selvaggia, che lo adoravano come Il Creatore.
Nella Terra Selvaggia, sfruttò i Mutati per creare un dispositivo che gli permettesse di incanalare su di lui dell’energia: indagando sul presunto suicidio di Sauron, gli X-Men si imbatterono nuovamente in Magneto e distrussero le sue macchine e la cittadella, apparentemente uccidendolo. Magneto però sopravvisse a causa di una strana radiazione nella Terra Selvaggia, e alla sua resurrezione: distrusse la X-Mansion e sconfisse gli X-Men, che inviarono una chiamata di soccorso agli Avengers. Dopo aver catturato anche loro, Magneto prese il controllo di entrambi i gruppi e li indusse a rapire degli scienziati per creare dispositivi atomici che avrebbero creato per lui un esercito di mutanti da comandare. Furono salvati dopo che Visione usò i suoi poteri per prendere possesso di Piper, alleato di Erik, e fece perdere i sensi a Magneto.
Ad un certo punto, Magneto si imbatté in un insieme di documenti alieni e attrezzature scientifiche, che gli erano stati lasciati dal genetista, Maelstrom: usando queste risorse progettò un essere chiamato Alpha il Mutante Definitivo, che però gli si ribellò e lo trasformò in un neonato. Charles Xavier affidò il bambino alle cure di Moira MacTaggert al Mutant Research Center sulla’Isola di Muir. La dottoressa MacTaggert cercò di alterare la struttura genetica di Magneto, così che il suo cervello e la sua mente fossero in grado di gestire le energie che controllava e non impazzisse di nuovo. MacTaggert sperava che con la giusta educazione, Magneto sarebbe cresciuto diventando un uomo migliore.
Tuttavia, non molto tempo dopo, lo Shi’ar Davan Shakari detto Erik il Rosso, riportò Magneto all’età adulta, anche se più giovane di quanto fosse quando venne reso bambino. Magneto ricomincio a scontrarsi con gli X-Men, inizialmente affrontandoli come pagamento a Erik il Rosso. In seguito formò una nuova Confraternita dei Mutanti, composta da Burner, Lifter, Peeper, Shocker e Slither, ma quando non riuscirono a catturare il mutante con due corpi noti come Mister One e Mister Two e vennero sconfitti da Capitan America, Magneto abbandonò questa squadra. Si ritrovò poi in Latveria ma rimase disgustato da come i cittadini obbedivano e si prostravano a Victor “Destino” VonDoom. Dopo aver attaccato Doom nel suo castello, Magneto venne sconfitto, così gli propose di governare il mondo insieme, cosa che Destino rifiutò e anzi, sottopose Magneto a un neuro gas per controllargli la mente. Dopo aver somministrato l’antidoto, Doom suggerì a Magneto di tentare di impedirgli di controllare il mondo da solo. Magneto si recò dagli Avengers prima combattendoli, poi informandoli dei piani di Destino.
Agli Avengers, controllati tramite il neuro gas, Destino ordinò di uccidere Magneto, il quale però si rese conto che Bestia stava combattendo il controllo mentale: lo salvò e cancellò gli effetti del gas, poi si rivolsero ai Campioni per chiedere aiuto: andarono a Washington e affrontarono Doom, che li fece attaccare da Hulk. Dopo l’arrivo dei Campioni, Ghost Rider perse gli effetti del gas e li aiutò. Magneto era pronto a sconfiggere Destino fino a quando quest’ultimo non annullò gli effetti dei poteri di Magneto e si ritirò dalla battaglia. Magneto in seguito salvò gli X-Men da Mesmero, che ne aveva preso il controllo facendoli esibire in un circo, e li fece imprigionare dal suo robot, Nanny La Tata, mentre distruggeva installazioni aerospaziali in Australia e Nuova Zelanda.
Alleato degli X-Men/Nuovi Mutanti
L’uso eccessivo e l’abuso dei suoi poteri aveva portato uno squilibrio sia nel corpo che nella sua mente, pertanto, dopo un breve periodo di comportamento più psicotico, Magneto iniziò a calmarsi e a riflettere sul suo passato: Ciclope e Lee Forrester si imbatterono nella sua base, un’isola nel Triangolo delle Bermuda, mentre Magneto decideva che avrebbe preso il controllo di tutti i governi del mondo e avrebbe posto fine alla corsa agli armamenti nucleari, ma il sottomarino sovietico Leningrado, lo attaccò. Dopo aver distrutto il sottomarino e tutti i membri dell’equipaggio a bordo, Magneto, creò un vulcano nella città di Varykino, distruggendola. Poi combatté di nuovo gli X-Men, ma ebbe una crisi di coscienza dopo aver quasi ucciso la giovane Kitty “Sprite” Pryde , sia mutante che ebrea, e abbandonò i suoi piani di conquista del mondo.
Dopo aver trovato i corpi di due bambini mutanti assassinati appesi a un’altalena, Magneto salvò gli X-Men da un attacco dei Purificatori: Magneto e gli X-Men li torturarono per ottenere informazioni su dove fosse tenuta Kitty Pryde, loro prigioniera, e la salvarono. Dopo essere arrivati alla base del Reverendo William Stryker, Magneto e gli X-Men salvarono Ciclope e Tempesta. Charles Xavier venne portato al Madison Square Garden, dove fu attaccato a una macchina che, usando la sua telepatia, avrebbe ucciso tutti i mutanti viventi. Magneto, che con il suo elmo era schermato psichicamente, distrasse il Professore abbastanza da permettere agli X-Men di distruggere la macchina.
In televisione, Ciclope tenne un dibattito con Stryker sulle sue azioni, ma il Reverendo estrasse una pistola, tentando di uccidere Kitty Pryde: prima che potesse sparare, Stryker fu abbattuto da un agente di polizia. Più tardi alla X-Mansion, il Professore ammise che Magneto aveva ragione e iniziò ad accettare la sua offerta di allearsi, finché Scott non lo fermò e dichiarò che credeva nel sogno del Professore e che voleva vederlo diventare realtà. A questo punto, dopo aver ricostruito la sua stazione spaziale, l’Asteroide M, Magneto fu tra coloro che vennero teletrasportati dall’Arcano in un’altra galassia, e fatti combattere nella guerra segreta sul pianeta noto come Battleworld. Dopo aver combattuto gli eroi, Magneto rapì e sedusse Wasp; si mise poi a tener sott’occhio Galactus e, per lo più, su Battelworld, rimase alleato con gli X-Men.
Una volta tornato nella nostra galassia la sua base, l’Asteroide M, precipitò sulla Terra dopo che Warlock, mentre si stava dirigendo verso il pianeta, ci si schiantò contro: Magneto cadde nell’oceano, dove venne salvato dall’attacco di uno squalo da parte dell’ex amante di Ciclope, Lee Forrester, che lo portò nella sua vecchia base nel Triangolo delle Bermuda, dove si prese cura di lui: i due si lasciarono trasportare dalla passione ma, il giorno seguente, a Lee venne ricordato il mostro che era stato Magneto, per cui lo lasciò. In questo periodo venne approvato l’Atto di Registrazione dei Mutanti, che richiedeva a tutti i mutanti di registrarsi presso il governo, rinunciando ai loro diritti civili e rendendo illegale essere un mutante non registrato.
Sentendo il ritorno dell’Arcano, Magneto unì le forze con gli X-Men, utilizzando nuovamente l’alias Michael Xavier, per evitare il rilevamento da parte delle autorità: fermò Rachel Summers mentre stava per uccidere un umano che le aveva sparato, affermando che avrebbe solo dimostrato che avevano ragione nel dire che i mutanti sono assassini. Durante la visita al National Holocaust Memorial, Shadowcat, anch’essa ebrea, rimase stupita nell’apprendere che Magneto conosceva suo nipote e che aveva salvato molte vite ad Auschwitz. Improvvisamente, Magneto fu attaccato dalla Freedom Force, team di mutanti al servizio del Governo, ma si consegnò spontaneamente per il processo dalla Corte Mondiale. La vecchia amica di Magneto, Gabrielle Haller, divenne il suo avvocato difensore, ma il processo fu interrotto da un attacco dei Fenris, i gemelli figli del Barone Von Strucker: durante l’assalto, il Professor Xavier fu quasi ucciso.
La Majestrix degli Shi’ar Lilandra Neramani, portò Charles Xavier, ridotto in fin di vita, nel suo pianeta per essere guarito grazie alla loro scienza evoluta: il Professore chiese a Magneto di subentrargli come preside della Scuola per Giovani Dotati e mentore dei Nuovi Mutanti. Al fianco degli X-Men, Magneto combatté l’Arcano, poi Rachel Summers decise di distruggere l’intero universo e di ricostruirlo da capo senza la presenza dell’Arcano: rubò la forza vitale degli X-Men e dei Predoni Stellari, ma l’anima di Tempesta la convinse a fermarsi. Dopo aver ascoltato i pensieri di ogni essere vivente esistente, Fenice li riportò in vita.
Questo evento fece riflettere Magneto sui suoi metodi genocidi, al fine di ottenere un bene superiore: mentre gli X-Men ricostruivano San Francisco dopo la battaglia contro l’Arcano, i Nuovi Mutanti furono cancellati dall’esistenza, sempre dall’Arcano, e poi ricreati per essere usati come cavie. Col tempo, le paure, le insicurezze, la paranoia e il temperamento di Magneto iniziarono lentamente ad avere la meglio su di lui e fu convinto da Empath a far sì che i Nuovi Mutanti si unissero ai Satiri, così la Regina Bianca li avrebbe aiutati. Magneto corse a salvare i giovani mutanti, ma venne attaccato dagli Avengers, credendo che stesse progettando di rapirli. Dopo che i Nuovi Mutanti arrivarono per salvare Magneto, lui ed Emma Frost lavorarono insieme per curare il trauma subito dalla loro esperienza con l’Arcano. Dopo essere stati trasformati in X-Babies da Mojo, gli X-Men combatterono i Nuovi Mutanti fino a quando non furono liberati dal lavaggio del cervello: a Magneto fu offerta una posizione nel Club Infernale e scoprì che gli X-Factor erano in realtà gli X-Men originali della First Class.
Gli X-Men in seguito tentarono di salvare i Morlocks dopo che i Marauders di Sinistro iniziarono a massacrarli: Magneto fu incaricato da Tempesta di rimanere nella Villa per proteggere i Nuovi Mutanti e occuparsi dei feriti. Quando Colosso venne ferito da Riptide, Magneto usò il suo potere per guarirlo. Dopo il Massacro Mutante accettò la proposta del Club Infernale e divenne co-Re Bianco della Cerchia Interna per volere di Tempesta, anch’essa unitasi al Club, e accettò Havok come membro degli X-Men: l’unione tra il Club Infernale e gli X-Men avrebbe dato a quest’ultimi l’accesso a tutti i segreti governativi del circolo.
Magneto andò da Reed “Mr.Fantastic” Richards dei Fantastici Quattro per usare un dispositivo che aveva costruito nella speranza di salvare Shadowcat: Mr. Fantastic si rifiutò di aiutarla, anche dopo che gli X-Men lo supplicarono, in quanto non era certo del risultato finale, così iniziò un combattimento tra i due supergruppi. Alla fine Kitty fu curata dall’unione degli sforzi di Destino e Mr. Fantastic.
Dopo aver appreso che i pezzi della sua stazione spaziale, l’Asteroide M, erano caduti sulla Terra, Magneto lasciò gli X-Men per viaggiare nella Kampuchea e recuperare la tecnologia al suo interno: venne intercettato dagli Avengers, e gli X-Men arrivarono per aiutarlo prima che arrivassero i Super-Soldati russi e Crimson Dynamo. Le tre squadre combatterono per Magneto e, nella confusione, gli X-Men scapparono via con lui che però lasciò il team subito dopo per cercare di recuperare nuovamente la tecnologia della sua stazione spaziale. Gli Avengers intervennero, e gli X-Men andarono ancora una volta in aiuto di Magneto, fuggendo con la sua tecnologia mentre distruggevano il resto dell’Asteroide M. Temendo di mettere in pericolo la squadra, Magneto lasciò di nuovo gli X-Men.
Tornato a Singapore, Magneto fu protetto da un gruppo sotterraneo di mutanti e portato alla Galleria, dove gli venne chiesto di guidarli contro l’oppressione degli umani. Dopo che Magneto li informò che non era più quell’uomo, i soldati fecero irruzione e iniziarono a sparare, ma Magneto li salvò. Andò quindi dagli X-Men e dagli Avengers e rivelò un dispositivo nel suo casco che si sarebbe interfacciato con i suoi poteri magnetici e gli avrebbe dato il controllo su qualsiasi mente avesse scelto.
Magneto dichiarò di aver modificato i circuiti per rimuovere tutte le tracce di pregiudizio, in particolare verso i mutanti, dalle menti collettive della razza umana. Dopo aver usato il dispositivo su Capitan America, Magneto apprese che Cap non odiava i mutanti e accettò di essere processato. Magneto fu ancora una volta difeso da Gabrielle Haller e perseguito da Sir James Jaspers, a Parigi. Dopo aver temuto che la sua morte avrebbe scatenato una guerra tra mutanti e umani, Magneto attirò il suo elmo da Singapore e lo usò su uno dei giudici, Alexandre Gilbert Du Motier, che lo assolse dai suoi crimini.
Magneto distrusse l’elmo e tornò alla sua posizione di preside della Scuola di Xavier, dove strinse un legame particolare con Illyana “Magik” Rasputin, che aveva perso suo fratello, Colosso, la sua migliore amica, Shadowcat e il controllo sul suo regno, il Limbo, dopo l’attacco dei Marauders. Dopo aver sentito parlare del maltrattamento di una creatura animale dopo la cattura, i Nuovi Mutanti rapirono Bird-Brain, e dopo essere tornati a casa, Magma decise di tornare alla Massachusetts Academy di Emma Frost. A seguito ad un incidente in un centro commerciale, Magneto decise di consegnare Bird-Brain alle autorità, ma dopo che Cypher iniziò a parlarci, i Nuovi Mutanti lo convinsero che Bird-Brain poteva essere istruito e rimanere alla Scuola.
Subito dopo scoprì che i Nuovi Mutanti erano scomparsi, e, dalla sede del Club Infernale, assistette alla battaglia fra X-Factor e Apocalisse, e gli attuali X-Men che morirono in diretta televisiva. Quando i Nuovi Mutanti tornarono, informarono Magneto che Doug “Cypher” Ramsey era stato ucciso durante una battaglia contro Ani-Mator: furioso, Magneto gli proibì di lasciare la Scuola senza la sua presenza o di usare i loro poteri. Ritirandosi nel Limbo, Illyana tornò nella sua forma Darkchylde e con la sua Spada dell’Anima attaccò Magneto: i Nuovi Mutanti li separarono e lei restituì la Spada al Limbo. Magneto si incolpò della morte di Cypher, e contattò i suoi genitori, dicendo loro che era stato ucciso mentre gli studenti erano in gita in un incidente di caccia, mentre malediceva il Professor Xavier per averlo lasciato in questa posizione: l’umore di Magneto stava peggiorando di giorno in giorno.
Magneto ricevette una chiamata da Emma Frost che lo avvisava che Magma era stata rapita dai Purificatori: lui, la Regina Bianca e la Cerchia Interna del Club Infernale partirono per salvare la ragazza, ignari del fatto che i Nuovi Mutanti erano già intervenuti e l’avevano già salvata, e udirono Magneto affermare che i Purificatori avevano quasi sventato il loro piano per lei. Durante la saga Inferno, i Nuovi Mutanti videro Magneto e la Cerchia Interna del Club Infernale incontrarsi con N’astirh e persero ogni fiducia in lui: dopo la sconfitta dei demoni, Sebastian Shaw discusse con Magneto per la sua mancanza di controllo sulla sua studentessa, Illyana “Magik” Rasputin; i due iniziarono a combattere, discutendo su quale percorso avrebbero dovuto seguire i mutanti.
Magneto e la Cerchia Interna andarono a salvare i Nuovi Mutanti da Sabretooth, dopo che Sinistro aveva distrutto la Villa di Xavier: Sunspot istigò una battaglia tra la Cerchia e i Nuovi Mutanti, ma Magneto intrappolò tutti i Nuovi Mutanti in una palla di metallo. Shaw lo accusò di aver perso il controllo del gruppo, e gli rivelò di aver presentato una petizione per cacciarlo dal Club, e i due combatterono nuovamente. Magneto dichiarò che le squadre mutanti dovevano essere il suo esercito contro l’imminente guerra tra umani e mutanti: dopo aver sconfitto Shaw, Magneto si dichiarò Re Grigio, sia Re Nero che Re Bianco, e permise ai Nuovi Mutanti di andarsene, affermando che col tempo avrebbero trovato la loro strada.
A questo punto Magneto, che si sentiva sempre più lontano dai metodi di Xavier, ricostruì una versione più elaborata dell’Asteroide M. Successivamente apparse nella Terra Selvaggia dove incontrò Rogue, ed entrambi combatterono la folle Zaladane, che aveva rubato i poteri magnetici di Polaris e dello stesso Magneto. Zaladane venne sconfitta brutalmente da Magneto, poi Rogue lasciò la Terra Selvaggia, infuriata quando Magneto le disse che lui e lei non potevano essere dalla stessa parte. A questo punto iniziò a cercare alleati per proteggere i mutanti dall’umanità: partecipò agli Atti di Vendetta insieme a Dottor Destino, Wizard e il Mandarino. Affrontò anche il Teschio Rosso, criminale di guerra nazista, sul quale Magneto si vendicò seppellendolo vivo.
Accoliti
Stanco del costante stato di conflitto fra mutanti e umani, Magneto si ritirò nella una nuova base orbitale, rinominata Avalon, dove sperava di vivere una vita di tranquillo in isolamento: divenne una figura di riferimento per la causa mutante, e venne cercato da un gruppo di nuovi mutanti che si definivano gli Accoliti. Non voleva più il dominio sul mondo, ma solamente rendere l’Asteroide M un rifugio per i mutanti: venne però contrastato dai governi del mondo e dagli X-Men, che, dubbiosi se fosse o meno tornato ad essere il vecchio nemico d’un tempo, lo attaccarono preventivamente. Sentendosi tradito dai suoi ex alleati, Magneto fuggì dopo un breve scontro in cui però Wolverine quasi lo uccise.
Poco dopo, Magneto rinnovò la sua guerra contro la razza umana e gli X-Men: il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, votò per attivare i “Protocolli Magneto”, una rete satellitare, in orbita leggermente inferiore rispetto ad Avalon, che distorgeva il campo magnetico terrestre abbastanza da impedire a Magneto di usare i suoi poteri all’interno e di tornare sulla superficie del pianeta. In risposta a questo tentativo di limitarlo, con un’onda elettromagnetica distrusse i satelliti, e disattivò ogni dispositivo elettrico sulla Terra in pochi minuti. Xavier e una squadra di X-Men si recarono alla base orbitante di Avalon per affrontarlo: durante la battaglia, Magneto usò i suoi poteri per estrarre l’adamantio dallo scheletro di Wolverine, riducendolo in fin di vita. Infuriato, Xavier usò i suoi poteri mentali per spegnere la sua mente.
Per un certo periodo, gli Accoliti si presero cura di Magneto, ridotto da Xavier in stato vegetativo, ad Avalon, ed Exodus, nuovo leader del gruppo, affermò di parlare a nome di Magneto. Quando Avalon fu distrutta da Olocausto, Magneto tornò sulla Terra in una capsula di salvataggio con Colosso, che, contrariato dall’azione di Xavier, si era unito agli Accoliti. Successivamente, comparve un uomo affetto da amnesia facendosi chiamare Joseph, possedendo poteri sul magnetismo e l’aspetto di Magneto all’età di vent’anni. Si unì agli X-Men, che credevano che fosse Magneto, in qualche modo ringiovanito e redento. Lo stesso Joseph arrivò a credere di essere Magneto, finché il vero Magneto riapparve e iniziò di nuovo la sua campagna di terrore contro la razza umana. Fu in quel momento che Sabra, un agente mutante del Mossad e alleato clandestino di Xavier, scoprì che Erik Lehnsherr lo Zingaro era un falso e rivelò queste informazioni a Gabrielle Haller. Sabra dichiarò una guerra personale contro Magneto, che ora considerava un traditore della razza umana, dei mutanti e del loro popolo ebraico.
Genosha
Dopo aver preso il controllo della magnetosfera del pianeta dal polo magnetico nord e aver ricattato il mondo per creare una nazione mutante, le Nazioni Unite cedettero a Magneto la nazione insulare di Genosha, che non aveva un governo riconosciuto, come patria per i mutanti. In quel momento, tuttavia, Magneto aveva quasi perso ed esaurito i suoi poteri influenzando i poli. Arrivato a Genosha esausto, usò i poteri dell’Accolita Fabian Cortez, e di Polaris, per aumentare i suoi e riuscire a sconfiggere la resistenza armata incontrata al loro arrivo sull’isola ed ottenerne il controllo, dopo aver combattuto gli Avengers e distrutto la città di Carrion Cove.
Nascosto nelle caverne sopra Carrion Cove vi era un dispositivo che Magneto sapeva avrebbe riportato i suoi poteri ai massimi livelli, e attaccò i suoi presunti figli, Wanda “Scarlet Witch” e Pietro “Quicksilver”, che cercarono di impedirgli di usarlo. Una volta che ebbe accesso a questo potenziatore genetico, riacquistò i suoi poteri sullo spettro elettromagnetico, ma le energie travolgenti lo portarono di nuovo a diventare psicotico e maniaco. Dopo che il Virus Legacy venne curato, grazie al sacrificio di Colosso, Magneto si ritrovò improvvisamente con decine di migliaia di mutanti su Genosha. Cercò di formare un esercito ma Jean Grey formò un team di X-Men temporaneo per cercare di fermarlo. Wolverine sventrò Magneto recidendogli la spina dorsale. Magneto, in convalescenza e in sedia a rotelle, venne assistito da Polaris che, data la natura dei suoi poteri magnetici, aveva sempre ipotizzato fosse suo padre, cosa che una prova del DNA confermò.
Quando le nuove Mega Sentinelle di Cassandra Nova attaccarono Genosha, compiendo un genocidio di milioni di mutanti, Magneto era ancora costretto sulla sedia a rotelle e soffriva per le ferite al punto che non poteva usare efficacemente i suoi poteri. Sembrava che fosse stato ucciso nell’attacco, ma in realtà sopravvisse dopo essere stato nascosto in un rifugio dai suoi seguaci: mesi dopo l’evento, una squadra di X-Men che cercava tra i detriti trovò quella che apparentemente sembrava essere una registrazione delle ultime parole di Magneto. Le idee di supremazia mutante, a lui attribuite, si diffusero nella comunità mutante, con alcuni che lo consideravano un martire della causa. Magneto era diventato una figura rivoluzionaria di tendenza: t-shirt e poster con la faccia di Magneto e la frase “Magneto Was Right” divennero oggetti popolari, anche tra alcuni studenti dell’Istituto Xavier.
In questo periodo, un impostore di nome Xorn apparve e provocò il caos a New York City usando le sembianze di Magneto. Il vero Magneto invece riuscì finalmente a trovare una via d’uscita dalle macerie di Genosha, dov’era rimasto sepolto: contattato da Xavier, non aveva memoria di quanto accaduto dopo l’attacco delle Mega Sentinelle. Dato che ora il mondo credeva che Magneto fosse morto, poiché Wolverine aveva decapitato Xorn con le sue sembianze a New York, Xavier e Magneto decisero di lavorare insieme per aiutare a ricostruire Genosha, riaccendendo la loro amicizia.
Wanda “Scarlet Witch”, a lungo creduta figlia di Magneto, divenne folle quando ricordò della morte dei suoi figli, e attaccò i suoi compagni Avengers, costringendo Magneto sconvolto e pieno di rimorsi a venire in suo aiuto dopo essere stata resa incosciente dal Dottor Strange. A Genosha, Magneto aveva sentito il grido di aiuto psichico di Wanda e, usando un wormhole, l’aveva portata via prima che gli Avengers potessero fermarlo. Tornato a Genosha, Magneto si occupò di Wanda, permettendo solo a Xavier di visitarla, nella convinzione che potesse aiutare a riparare la sua psiche in frantumi. Magneto fu costretto a considerare l’eutanasia di sua figlia per il bene del mondo intero, poiché i suoi poteri di alterazione della realtà stavano sfuggendo al suo controllo, ma Pietro “Quicksilver” convinse sua sorella a usare i suoi poteri per creare un mondo in cui avrebbero avuto tutto ciò che volevano.
Nella nuova realtà creata da Wanda, i mutanti erano la specie dominante sulla Terra e Magneto era il sovrano dei mutanti del mondo, governando i suoi sudditi da Genosha. Magneto aveva ottenuto il dominio in questo regno dopo aver rivelato una presunta cospirazione internazionale anti-mutante che coinvolgeva Richard Nixon nel 1979. Credendo che Magneto fosse il responsabile del cambiamento nel loro mondo, un gruppo di eroi, i cui ricordi della vera realtà furono restaurati da Layla Miller, si unì e lo attaccò a Genosha. Durante la battaglia che ne seguì, Layla ripistinò i ricordi di Magneto, come aveva fatto per gli altri. Quando Magneto scoprì il ruolo di Quicksilver nella deformazione della realtà, si infuriò per tutto ciò che aveva fatto in suo nome e lo uccise schiacciandolo sotto una Sentinella.
Impazzita dalla rabbia e dal dolore per il trattamento di Magneto nei confronti di suo fratello e per la sua violenza nei confronti dei suoi figli, Wanda incolpò suo padre per ciò che Pietro e lei erano diventati, dichiarando che aveva sempre amato i mutanti più dei suoi stessi figli: alterò ancora una volta la realtà, dichiarando “Basta Mutanti”. Al suo comando, la popolazione mutante della Terra fu decimata, e se non fosse stato per l’intervento del Dottor Strange ed Emma Frost non ci sarebbe rimasto nessun mutante.
Magneto rimase a Genosha, sconvolto d’esser divenuto un umano e di aver perso i suoi poteri: disperato e in cerca di una soluzione, Quicksilver arrivò a Genosha per ripristinare i suoi poteri con le Nebbie Terrigene degli Inumani, ma condannò le sue azioni, indicando gli effetti disastrosi che le Nebbie avevano sui non-Inumani. Frustrato per non aver ottenuto l’approvazione del padre, Quicksilver attaccò Magneto con i suoi nuovi poteri acquisiti proprio grazie alle Nebbie, picchiandolo fino a quando sua figlia Luna lo pregò di smettere.
Magneto, senza poteri e apparentemente scomparso, venne ricercato dal Governo degli Stati Uniti, dai Morlocks e dagli X-Men. Xavier lo rintracciò in un cimitero locale, in piedi di fronte a una lapide appartenente a uno dei suoi primissimi seguaci. I Morlocks invece cominciarono a giustificare i propri atti terroristici usando il nome di Magneto: lui però gli spiegò che quello di New York era un impostore, che lui aveva perso i poteri e che non sarebbe più stato un mutante.
Magneto fu contattato da Exodus per aiutarli a ripristinare la psiche di Charles Xavier, dopo che Alfiere gli aveva sparato in testa durante gli scontri dopo che apparve la prima neonata mutante dai tempi dell’M-Day. Riuscirono a far tornare in vita Xavier, poi vennero attaccati da Frenzy e Magneto reagì ferendola: Exodus gli chiese, dato che ora era una essere umano, quale sarebbe stata la punizione. ai tempi in cui aveva i poteri, se qualcuno avesse ferito una mutante, e Magneto rispose “morte”. Exodus cominciò a soffocare Magneto ma fu poi sfidato e sconfitto da Xavier sul piano astrale.
Utopia
Magneto ricomparve a San Francisco con i suoi poteri furono ricreati artificialmente da un costume progettato dall’Alto Evoluzionario. Riattivò le Sentinelle per attaccare gli X-Men come diversivo mentre l’Alto Evoluzionario potè ottenere un oggetto dal Celestiale Sognante. Alto Evoluzionario sottopose Magneto a una specie di operazione tecnologica che, grazie anche al pezzo del Celestiale, riuscì a ridargli i poteri. Durante quest’operazione l’equipaggiamento usato dall’Alto Evoluzionario si distrusse, quindi Magneto non avrebbe potuto usare questo processo per invertire l’effetto della Decimazione e riattivare tutti i mutanti. Cercò altre soluzioni viaggiando nello spazio senza però riuscire ad aver successo.
Quando Ciclope trasferì i mutanti a Utopia, isola a largo di San Francisco formata dall’ex Asteroide M, Magneto si presentò per unirsi alla comunità mutante, questa volta con intenzioni pacifiche, ammirando Ciclope per aver fatto ciò che né lui né Xavier erano riusciti a fare in questi lunghi anni: unire il genere umano. Charles Xavier non era convinto di questa redenzione e lo attacco telepaticamente, ma fu fermato dallo stesso Ciclope che accolse Magneto al suo fianco a Utopia. Ottenne la fiducia del resto degli X-Men riuscendo, grazie al suo potere, a riportare sulla Terra Shadowcat, che era rimasta intrappolata all’interno di un proiettile sparato nello spazio: lo sforzo fu così grande che Magneto entrò in coma.
Si risvegliò durante l’assalto di Bastion, e difese l’isola di Utopia dall’assalto dei suoi Nimrod. Durante un terremoto a San Francisco, Magneto usò i suoi poteri per stabilizzare gli edifici, le strutture etc della città, oltre per attenuare gli stessi movimenti della terra, prevenendo così gravi danni e salvando molte vite; grazie a questo gesto parte dell’opinione pubblica della città cominciò a convincersi che non fosse più una minaccia.
Dopo lo Scisma tra Ciclope e Wolverine, Magneto si schierò dalla parte di Ciclope e si unì alla sua Squadra Extinzione. Si dovette giustificare con Capitan America e Iron Man quando venne alla luce un filmato in cui uccideva diversi attivisti anti-mutanti, ma questa volta Magneto era innocente, a miglia di distanza con Ciclope: la colpa era di Joseph, riportato in vita da Astra, così come una nuova Confraternita di Mutanti Malvagi composta da cloni deformi degli originali.
Magneto rapì Astra e la costrinse a rivelare i piani di Joseph: uccidere tutte le persone ad una manifestazione anti mutanti. Magneto arrivò in tempo per fermarlo, uccise i cloni di questa nuova Confraternita dei Mutanti e catturò Joseph, che venne rinchiuso nel X-Brig, il carcere di Utopia. Christopher Bach, alleato di Joseph, durante il caos della battagli venne ucciso da Magneto, che poi fece finta di non sapere cosa gli fosse successo.
Quando gli Avengers invasero Utopia e scoppiò la guerra contro gli X-Men, combatté Iron Man nello spazio, che riuscì a sconfiggerlo quando venne distratto dalla Forza Fenice che stava distruggendo un pianeta. Magneto aspettò al sicuro assiema a Tempesta e Psylocke, mentre Ciclope, Emma Frost, Colosso, Magik e Namor si scontrarono con gli Avengers sulla Luna: Iron Man usò un’arma sperimentale sulla Forza Fenice, che si divise in cinque parti, andando a possedere i cinque X-Men presenti sulla Luna. I Cinque della Fenice usarono il loro vasto potere per porre fine a guerre, fame, malattie e sete sulla Terra, e crearono un’utopia globale, ma gli Avengers continuarono ad opporsi a loro, convinti che i cinque avrebbero perso il controllo.
Gli Avengers riuscirono a sconfiggere Namor dopo che aveva invaso il Wakanda, portando la sua parte di Fenice agli altri quattro: più tardi, Colosso e Magik si scontrarono, così Ciclope ed Emma rimasero le ultime due Fenici. Emma divenne sempre più tirannica anche nei confronti degli X-Men, minacciando coloro i cui pensieri non le piacevano: Magneto tentò di farla ragionare, senza successo. Gli Avengers, Charles Xavier e gli X-Men si unirono per affrontare Ciclope, diventato Fenice Nera: venne sconfitto da Hope Summers assieme a Wanda “Scarlet Witch”, e Hope disperse la Forza Fenice e la usò per riaccendere le mutazioni in tutto il mondo, scomparse dai tempi dell’M-Day.
Nonostante abbia aiutato gli Avengers contro Ciclope ed Emma Frost, Magneto divenne un fuggitivo, assieme agli altri membri del team Extinzione, riuscendo a rimanere nascosti grazie all’aiuto di Abigail Brand. Assieme a Magik e Danger fecero evadere Ciclope, arrestato dopo i fatti della Fenice Nera. Magneto, Ciclope e Magik iniziarono a liberare mutanti che erano stati ingiustamente imprigionati da varie autorità, e offrirono loro aiuto per controllare i loro poteri e unirsi alla loro ribellione.
Onslaught Rosso e Inumani
Durante il tentativo di liberare Emma Frost, Magneto e Ciclope scoprirono di aver perso il controllo dei loro poteri. Emma rivelò di aver attraversato una situazione simile e disse loro che la Fenice aveva alterato i loro poteri mutanti. Emma si unì a loro, e fondarono una nuova scuola per mutanti nella vecchia struttura Arma X: Magneto finse anche di fungere da informatore per lo SHIELD, anche se in realtà faceva il doppio gioco a favore di Ciclope.
Magneto in seguito lasciò gli X-Men di Ciclope e usò la sua intelligenza, risorse e contatti per rintracciare coloro che si macchiavano di crimini contro i mutanti e fargliela pagare. Durante una delle sue missioni, scoprì un gruppo di trafficanti di ormone della crescita mutante e, dopo averli uccisi, rapì il loro scienziato per perfezionare la formula dell’ormone così da ripristinare i suoi poteri.
Quando poi scoprì che Teschio Rosso aveva trasformato le rovine di Genosha in un campo di concentramento mutante, cercò di infiltrarsi, ma venne catturato dagli S-Men. Dopo essere stato salvato dai membri mutanti degli Avengers, Magneto riuscì a uccidere il Teschio Rosso, che però riapparve unitosi a Onslaught nell’essere detto Onslaught Rosso, che schierò la sua variante di Sentinelle creata appositamente per combattere i supereroi: Magneto allora reclutò un esercito di supercriminali per sconfiggerle. Per fermare Onslaught Rosso, Scarlet Witch e Dottor Destino eseguirono un incantesimo per invertire l’asse della sua mente, che colpì accidentalmente tutti coloro che si trovavano nell’isola, trasformando gli eroi in malvagi, e viceversa.
Quando Scarlet Witch decise di vendicarsi del Dottor Destino per averla manipolata, Magneto e Quicksilver cercarono di fermarla: Scarlet Witch lanciò un incantesimo destinato a coloro che avevano legami di sangue con lei, ma, con sua grande sorpresa, Magneto non ne fu colpito, scoprendo così che non era sua figlia. Dopo essere riusciti a reinvertire il processo, Magneto si ritrovò a capo di una banda di rifugiati mutanti reduci del campo di concentramento a Genosha. Finse di arrendersi allo SHIELD solo per infiltrarsi ed eliminare i loro file sui mutanti.
Magneto fu avvicinato da Namor, che gli raccontò delle Incursioni, un evento in cui due universi alternativi si scontravano con la Terra di ciascun universo come punto di impatto. Magneto contattò così sua figlia Polaris per aiutarlo ad affrontare questa nuova minaccia: le rubò i poteri per essere abbastanza forte da respingere l’altro mondo durante l’incursione finale. Questo tentativo però fallì e Magneto si disintegrò assieme all’universo stesso. Quando l’universo fu riportato in vita, Magneto, come il resto dei suoi abitanti, risorse senza alcun ricordo della loro scomparsa temporanea.
Durante la crisi M-Pox, riunì una squadra di X-Men disposti a fare tutto il necessario per garantire la sopravvivenza della specie mutante. Durante poi la guerra tra X-Men e Inumani, Magneto lavorò con Emma Frost in segreto, mentre Psylocke lo raggiunse nella Terra Selvaggia e lo uccise, dato che aveva promesso che l’avrebbe eliminato se avesse nuovamente fatto qualcosa a danno dell’umanità. Tuttavia, fu trovato da Exodus e riportato in vita da Elixir.
Dato per morto, Magneto si unì alla giovane Jean Grey proveniente dal passato, e la convinse a lavorare in segreto con lui insieme agli altri X-Men dislocati nel tempo per opporsi a qualsiasi minaccia al sogno di Xavier di coesistenza tra umani e mutanti. Nel suo nuovo quartier generale a Madripoor, Magneto fu contattato da Capitan America, corrotto e diventato membro dell’Hydra, che gli offrì un paese sovrano e indipendente per i mutanti. Come segno della sincerità gli portò la testa decapitata di Teschio Rosso; nonostante fosse convinto di far un patto col diavolo, accettò la proposta, creando nella vecchia Utopia la nazione New Tian, con Emma Frost al comando.
New Tian alla fine entrò in conflitto: Magneto si vendicò lanciando un assalto alle forze Hydra, che involontariamente aiutò gli sforzi del gruppo ribelle noto come la Resistenza per porre fine al loro regno. Magneto si scontrò poi con una nuova Cabala formata da Emma Frost, Havok, Bastion e Miss Sinister, che intendevano rendere artificialmente i mutanti la specie dominante usando un virus che conferisse il potere, chiamato Mothervine. Quando il virus venne rilasciato, Magneto uccise un gruppo di mutanti sotto il controllo di Miss Sinister: a questo punto, frustrato dagli ultimi eventi, creò un nuovo Asteroide M, e fondò una nuova Confraternita dei Mutanti.
House of X
Charles Xavier, Moira X e Magneto fondarono una nazione mutante nell’isola di Krakoa: Magneto, Esme e Sophie Cuckoo diedero il benvenuto a una delegazione di ambasciatori e rappresentanti internazionali, dal loro nuovo Habitat a Gerusalemme. Nel frattempo, il Professor Xavier inviò Sabretooth, Mystica e Toad per rubare informazioni dalla Damage Control, ma Sabretooth venne arrestato dai Fantastici Quattro mentre Mystica e Toad riuscirono a fuggire.
Con questi nuovi dati, Xavier e Magneto appresero l’esistenza della Forgia Orchis, una stazione spaziale situata nei pressi del Sole, dove gli umani avevano creato una nuova Mother Mold e stavano per attivarla. Xavier e Magneto credevano che sarebbe stato lì che Nimrod sarebbe diventato operativo: incaricarono allora Ciclope di assemblare una squadra per distruggere la Mother Mold e impedire la creazione di Nimrod. Dopo che la squadra morì nel tentativo di fermare la nascita di Nimrod, Magneto assistette assieme a sua figlia, Polaris, alla loro resurrezione, grazie ai poteri combinati dei Cinque. Magneto divenne membro del Consiglio Silente, organo di governo della nazione di Krakoa.
Durante l’Hellfire Gala, Magneto e altri mutanti omega, terraformarono Marte, spostandovi poi l’isola gemella di Krakoa, Arakko. Dopo il Gala, Magneto invitò Wanda Maximoff a un incontro privato, dove le disse che, nonostante tutto quello che era successo, sarebbe sempre stato suo padre: poco dopo il loro incontro Wanda venne uccisa. Magneto chiese che il Consiglio Silente la resuscitasse, ma quando si rifiutarono, Magneto si infuriò attaccando Xavier.
X-Factor scoprì che Wanda era stata soffocata a morte da un oggetto metallico manipolato in modo soprannaturale, e dunque tutti i sospetti caddero su Magneto. Una squadra composta da X-Factor, X-Force e X-Men andò ad arrestarlo, e quando rifiutò di arrendersi si scontrarono: Quicksilver, furioso per la morte della sorella, ridusse Magneto in fin di vita. Venne svegliato dal coma da Hope Summers, che gli disse di assicurarsi che gli Avengers, in visita a Krakoa, non vedessero il corpo di Wanda: attaccò gli Avengers e confessò l’omicidio di Wanda e disse loro di portarlo via, ma la stessa Wanda riapparve smentendolo.
La nuova Wanda mostrò ricordi incompleti poiché credeva che lei e Visione fossero ancora sposati, non riconosceva i suoi figli e credeva che Magneto fosse suo padre. Jean Grey e Rachel Summers decisero che avevano bisogno di ripristinare i suoi ricordi, ma iniziarono con tutti i peggiori e questo causò a Wanda un attacco di panico. A questo punto tre kaiju spuntarono dal nulla e attaccarono l’isola: X-Men, gli Avengers e X-Factor si unirono per sconfiggerli.
Quando Mystica fece resuscitare Destiny, portando alla luce la verità dietro a Krakoa e a Moira X, le diede anche il seggio vacante nel Consiglio Silente: capito che Mystica avrebbe potuto così far crollare l’utopia di Krakoa, decisero di invitare in segreto Emma Frost, al Louvre, rivelarle che Moira ancora viva e spiegarle il vero motivo della fondazione di Krakoa.
Dopo il tradimento di Moira X, Magneto abbandona il Consiglio Silente e si trasferisce su Arakko, rinunciando alla possibilità, in caso di morte, di essere resuscitato dai Cinque. Quando il Celestiale Progenitore ha deciso di attaccare mutanti e umani nel Giorno del Giudizio, Magneto ha affrontato le macchine di Uranos morendo fra le braccia di Tempesta.
Interpreti:
15 commenti
I commenti sono chiusi.